Assume That I Can

Il video è di quelli ti catturano al primo frame e non lo molli più fino alla chiusura. Si tratta del film di CoorDown lanciato in occasione della Giornata mondiale sulla sindrome di Down e che in pochi giorni è diventato virale sui social.

Si intitola “Assume That I can”, dura 1’30’’ ed è prodotto da Indiana Production in collaborazione con l’agenzia Small di New York. La sapiente regia è di Rich Lee, già autore di clip musicali per artisti del calibro di Eminem, Lana Del Rey e Michael Bublé. Il jingle rock dello spot è stato realizzato da Stabbiolo Music.

Queste le performance social traguardate a oggi dal film di CoorDown: 30 milioni di visualizzazioni su Instagram, rilanciato da personalità quali Winnie Harlow, modella e attivista; Woody Harrelson, attore; Sofia Sanchez, attrice con la sindrome di Down e interprete di Hunger Games. Non è finita: 35 milioni di views su X (Twitter) e 1 milione di like su TikTok. Sono numeri importanti.

La protagonista dello spot, dal potente contenuto valoriale, è una giovane donna con la sindrome di Down che nel corso del film compie un vero plot twist abbattendo tutti gli stereotipi legati alla sua condizione cromosomica, la trisomia 21. Il messaggio del film è lapalissiano: “Ebbene sì, ho la sindrome di Down, e allora? Sono perfettamente in grado di fare tutto quello che mi piace e di farlo come voglio!”. E se guardate lo spot capirete che tutto, significa davvero tutto.

La caption che accompagna il film sul canale YouTube di CoorDown afferma che i nostri pregiudizi (bias) negativi sulle persone con sindrome di Down possono portarci a trattarle in modo tale che questi presupposti diventino realtà. In sociologia si parla di “profezia che si autoavvera“. Perché non cominciare a sovvertire le nostre prospettive?