
Sostenibilità
I viticoltori, motore del cambio di marcia green. I numeri del vino sostenibile continuano la loro incessante crescita e sono proprio gli stessi produttori a spronare e incentivare questa direzione di marcia quanto mai necessaria. Questo è quanto emerge, fra le varie fonti, anche dal recente North Coast Wine Industry Expo, dove il tema focus era proprio la sostenibilità: “Dal 2017 al 2021 abbiamo registrato un aumento del 118% nel numero di vigneti certificati sostenibili in California e un aumento del 40% nel numero di aziende vinicole. Bisogna combinare tecnologia e autonomia per migliorare la redditività”.
Mercato
Un vino su cinque della “Top 100” è italiano. Brunello di Montalcino, Barolo e Chianti Classico. Questi i nomi dei grandi e storici classici che possiamo ritrovare nella prestigiosa “Top 100” del 2022 stilata da “Wine Spectator”. Su ben 100 dei migliori vini mondiali, uno su cinque batte con orgoglio bandiera tricolore: la Toscana è la regione leader, con 8 vini in totale. Occupa, inoltre, anche le prime 7 posizioni dei vini italiani. Segue a ruota il Piemonte, con 5 vini locali. Incontriamo il Soave nella posizione più alta, ma sventola solitario il vessillo Veneto.
Tecnica
Gli espedienti di uno Champagne al passo coi tempi. Sono molteplici le tecniche che i pluripremiati produttori di Champagne stanno mettendo in atto, negli ultimi anni, per correre ai ripari di fronte i pericoli e gli stravolgimenti portati in casa dal cambiamento climatico. Laurent Fresnet, maestro della cantina Maison Mumm, ha recentemente discusso in un’intervista del tema dell’acidità: “L’acidità non fa un’annata. Quello che cerchiamo di fare è mantenere la freschezza del frutto. Proprio per questo cerchiamo di raccogliere le uve e di assaggiarle direttamente in vigna”.
Tecnologia
Tramutare i vini sostenibili in un lusso accessibile. Sfruttare la scienza e la tecnologia per dare alla luce vini sostenibili ma allo stesso tempo abbordabili? Secondo Ari Walker, fondatore della Integrated Beverage Group, è possibilissimo. Sfruttando una tecnologia rivoluzionaria è in grado di mappare in modo analitico i sapori delle proprie bevande, approdando così a un risultato è eccellente: una bottiglia di vino da soli 15 dollari, che però ha il sapore di una bottiglia di vino da oltre 40 dollari!
Marketing
Korean Air, la principale compagnia aerea sudcoreana, ha deciso di introdurre a partire dal 2023 una carta di 50 vini da affiancare al menù dei pasti serviti a bordo ai passeggeri dei propri velivoli. Anche la Classe Economica avrà un listino di 10 etichette. Le aziende produttrici sono state selezionate da un consulente, il chimico ed enologo Marc Almert “ASI Best Sommelier of the World 2019”, incaricato di stilare la short list dei vini che non puoi non bere quando sei per aria. L’azienda di Seul ha curato tutto nei minimi dettagli, testando ogni bottiglia e premurandosi che la pressurizzazione e l’aria secca delle cabine non influisse sul flavour delle bottiglie scelte. “La selezione dei vini a bordo è determinante per la prima impressione che i clienti hanno del livello dei servizi della nostra compagnia”, ha dichiarato Kenneth Chang, Direttore Marketing di Korean Air. Come dargli torto? “Volare, hic hic”.
Design
Quello fra vino e mondo dell’arte è un binomio ricolmo d’armonia e forza che spessissimo abbiamo trattato e voluto approfondire fra queste nostre righe. Gli esempi sono molti, basti pensare alla Jessup Cellars Tasting Gallery, ennesima galleria “immersa nel vino”. Ci troviamo nella Napa Valley e stiamo parlando principalmente d’arte contemporanea. “La galleria rende più interessante l’esperienza della degustazione dei vini e fa percepire i nostri spazi come una casa” ha affermato la stessa curatrice.
Parbleu!
1840: l’Impero britannico e qualcosa come 40 capi delle tribù Māori firmano il Trattato di Waitangi con cui viene costituita la Nuova Zelanda, stato insulare del Continente Oceanico. Sulla costa orientale della North Island neozelandese si trova la Hawke’s Bay ─ chiamata così dal capitano James Cook in onore dell’ammiraglio Edward Hawke ─ la regione vinicola più antica dell’isola. Qui si trova Gimblett Gravels, dove i vigneti sono coltivati in terreni ghiaiosi originati dal letto del fiume prosciugato che abbraccia la landa agricola. La gente del posto la chiama “terra cattiva”. Ma a Villa Maria si appassionano alle sfide da oltre 60 anni. L’azienda è amata nel mondo per la produzione di circa 50 vini ambiziosi e audaci, tra i quali spicca l’icona vitifera Ngakirikiri, parola Māori con cui si definisce quel terroir lì, quello e solo quello, come le tome in Piemonte. La perla neozelandese ─ un blend di Cabernet e Sauvignon dai complessi tannini astringenti e ruvidi ─ viene prodotta solo nelle annate migliori e dà il suo meglio quando invecchiata 15-20 anni. Il vino è sul mercato a un range di prezzo di 100-150 dollari a bottiglia. Solo? Da queste parti si pensava di più.
Iscriviti alla newsletter di WiDe
Wide: è la newsletter che Periskop dedica ai professionisti della wine & spirits industry. Ogni sabato, tutte le settimane, diffonderemo sette notizie utili alle varie funzioni aziendali.
Iscrivetevi! E buona lettura!
Comments are closed.