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Sostenibilità

La sostenibilità nella produzione del buon vino parte anche dagli ambienti in cui quest’ultimo prende vita. Ne sanno qualcosa gli esperti di Château Angélus, i quali hanno recentemente acquisito una nuova cantina a Libourne, in Francia, progettata dall’architetto Eric Castagnotto. Il loro scopo non è solamente quello di dar vita a un vino sostenibile, ma anche quello di portare alla luce una cantina ecologica, innovativa, tecnologica. Tutta la tenuta è certificata HVE3, il più alto livello di certificazione ambientale, nel rispetto di biodiversità e fertilizzazione.


Mercato

India e vino: un settore sempre più rampante. A riprova dell’attuale crescita di mercato vi sono numerosi dati di quella che alcune ricerche indicano come un netto trend per gli anni a venire. L’incremento è stimato in ben 274 milioni di dollari dal 2021 al 2026. L’aumento dei canali di vendita online e la domanda di vino da parte dell’industria alimentare saranno cruciali nel guidare quest’impennata.


Tecnica

Vino arancione. Fino a pochi anni fa un’espressione certamente colorita, ma ben poco nota. Oggi, invece, nonostante questa tipologia occupi pur sempre una ristretta nicchia, sembra spopolare sempre più. In realtà si tratta di una tecnica di produzione molto antica: se da un lato abbiamo i rosati, ovvero dei vini rossi prodotti utilizzando metodologie proprie dei bianchi, i vini arancioni nascono dal processo inverso.


Tecnologia

Sono 9, secondo un recente studio dell’Oiv, le principali tendenze tecnologiche verso cui sta viaggiando il vasto mondo del wine&spirits: la tecnologia dei sensori; l’utilizzo d’intelligenze artificiali in sostituzione del lavoro umano; un incremento dell’impiego di robot nella produzione; immagini satellitari e scansioni GPS, anche da parte di piccole aziende; la messa in campo di Lidar (Laser Image Detecting and Ranging) nei vigneti; tecnologia blockchain nella distribuzione; etichette elettroniche; certificati elettronici e magazzini sempre più smart.


Marketing

Ingrid Best, esperta di marketing rinomata per il suo impegno all’interno della Combs Entreprises e per la sua gestione della partnership di Jay-Z con Bacardi, si è innamorata perdutamente del panorama vinicolo sudafricano dopo un suo viaggio. Ora è diventata CEO di iBest Wines, un’impresa che lei stessa lancerà questa primavera, il cui obiettivo è “di mettere in luce la bellezza e la varietà sottorappresentata dei vini sudafricani, che competono con i vini del nuovo e vecchio mondo, i quali spesso ottengono più riconoscimento e spazio sugli scaffali.”


Design

“Divinoinvaso” è il nome dell’originale progetto portato avanti da Cantina Toblino e Beelieve, start-up trentina dedita alla produzione di oggetti di design in legno. Una pensata certamente “green”, che permetterà di donare una nuova vita alle cassette di legno del vino, trasmutandole in vasi pensili da fiori e nidi per uccelli e pipistrelli.


Parbleu!

Dove nasce il vino? Quando, storicamente, l’essere umano ha iniziato a produrre e apprezzare questa fortunatissima creazione? Si tratta di certo di una delle domande più dibattute fra gli antropologi alimentari. Molti sembrano concordare sull’ipotesi georgiana: reperti archeologici ritrovati a sud di Tblisi, accurate analisi chimiche su ritrovamenti di ceramica e molti altri elementi sembrano infatti confermare tracce di vino nella regione dell’attuale Georgia risalente addirittura al VI millennio a.C. Per questo, così come per molte altre valide attrattive, il paese è ormai sempre più quotato come meta turistica a sfondo storico ed enogastronomico.


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