
Sostenibilità
Medaglia d’oro nell’ambito della certificazione spagnola Ecovadis per Verallia, marchio leader a livello globale nella produzione di contenitori in vetro (tra cui miliardi di bottiglia per vino), che nei suoi stabilimenti produttivi siti in terra iberica utilizza energia da fonti rinnovabili al 100%: eolica, solare, geotermica, idroelettrica e da biomasse. Ecovadis valuta le prestazioni ambientali e sociali delle imprese sulla base di quattro parametri: ambiente, lavoro e diritti umani, etica e acquisti responsabili.
Mercato
Pandemia e lockdown hanno modificato profondamente il mercato del vino. E non occorre essere fini analisti per intuire che a fare un balzo in avanti siano state le vendite online: di necessità, virtù. In base ai numeri presentati a inizio anno da Wine Monitor (Nomisma), se nel 2017 era il 17% dei consumatori italiani ad acquistare vino sul web, la percentuale è balzata al 27% (pari a 8 milioni circa) nel 2020. L’Italia scala ora la classifica dei Paesi che fanno uso dell’eCommerce per lo shopping enologico.
Tecnica
Nuove Champagne crescono? È solo una boutade, ma il sito del giornale francese OuestFrance lo scorso 29 gennaio ha dedicato un articolo all’avventura di Maximilien de Wazières, giovane imprenditore agricolo che nella zona più a Nord della regione della Somme – complice il cambiamento climatico – ha impiantato Chardonnay e Pinot noir, dove tradizionalmente si coltivano colza, patate, barbabietole e cereali. Latitudine? 49,5 gradi Nord, più o meno quella di Reims!
Tecnologia
Secondo quanto segnalato a fine gennaio da Decanter, 7.500 ettari di vigneto attorno a Saint Emilion saranno protetti dalla grandine, particolarmente temuta nella regione, con il “cloud seeding”. In seguito ad allerta meteo, verranno lanciati in quota palloni gonfiati con elio e contenenti sali igroscopici che, dispersi nelle nuvole, trasformeranno la grandine in pioggia. L’installazione dei lanciatori comincerà nel giugno 2021 e i costi saranno sostenuti collettivamente dai produttori vitivinicoli delle Aoc coinvolte.
Marketing
“Gli esperti di marketing sanno che vendere vino è un compito ingrato: scarso concetto di valore aggiunto, etichette costose ed economiche che spesso si assomigliano. Ma vendere belle immagini non è la risposta”. È uno dei passaggi più soft dell’articolo “The Incurable Plague of Wine Influencers” https://bit.ly/2O5k2fj in cui James Lawrence dalle pagine di Wine-Searcher si scaglia contro questo fenomeno tutto social. Senza mezzi termini, Lawrence definisce i personaggi in questione inutili e dannosi per il mercato del vino. Da leggere, di qualunque opinione siate.
Design
Non vogliatecene, ma torniamo a parlare di Amorim anche in questo issue della nostra newsletter. In realtà stavolta più di sughero – e dei suoi utilizzi inconsueti, “altri” dalle chiusure enologiche – più che di brand. La giapponese Mazda ha infatti scelto di utilizzare questo materiale completamente naturale e riciclabile nella produzione della plancia della nuova MX-30. Lo scopo è ridurre l’impronta carbonica di questo modello, ovviamente 100% electric!
Parbleu!
1.600 viti di Cinsault impiantate in filari che si sviluppano a forma di spirale. E sin qui nulla di particolarmente nuovo, perché sono note esperienze simili, anche in Italia (il vigneto a spirale dell’azienda calabrese Librandi, per esempio). Ma a rendere intrigante l’avventura di Ghislain d’Aboville, produttore della Languedoc, è il fatto che le uve verranno vinificate in un tino di forma sferica, per l’acquisto del quale è attiva una raccolta fondi. Appuntamento al 2024 con questo “Pinot noir del Sud” che andrà sul mercato come Igp Pays d’Hérault.
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