La visiera protettiva anti-Covid Shield19 è stata pubblicata sul catalogo della XXII edizione del Compasso d’Oro, prestigiosissimo premio nell’ambito del design.

E’ lunedì 20 giugno 2022, all’ADI Design Museum si tengono le premiazioni del Compasso d’Oro e siamo lì perché, fra i finalisti, c’è anche Shield19 di YATTA! a coronamento di un percorso iniziato con la candidatura all’ADI Index.

L’evento è bollente, sia in termini di pathos che di Celsius, scorre via ben organizzato e terminate le premiazioni (che per sto giro ci hanno solo sfiorato), finalmente entriamo in possesso di una copia del catalogo.

Ed eccola lì, ecco Shield19 comparire affianco a mostri sacri del design e giovanissimi inventori, in una doratissima e ben organizzata pubblicazione.

La felicità di Chiara Ettari, Marco Lanza, Cecilia Faraone, Laura BrignettiEdoardo Thomas LongoniFabio My e di Giovanni Cerutti è intensissima, pari alla soddisfazione di periskop perché è un’ulteriore occasione per palesare quel concetto che in agenzia chiamiamo “immaginazione funzionale”, concetto tramutatosi in concreto in Shield19, messo a terra grazie alla collaborazione di tutti i partner coinvolti, un numero impressionante di persone.

Un progetto formidabile quello di Shield19, perché sviluppato in piena pandemia e contro la pandemia, perché raduna in sé tutti gli elementi che hanno permesso, a trenta makers (possessori di stampanti 3D, più o meno organizzati), di produrre la nostra visiera protettiva e a diffonderla gratuitamente in 1.627 pezzi ai lavoratori a rischio contagio (medici, pediatri, veterinari, dentisti, operatori Socio Santiari, soccorritori e agenti di pubblica sicurezza) in undici province italiane.

Gli elementi vincenti del progetto?
Il colpo di genio iniziale, ovviamente, e poi un pacchetto di matematiche open-source per costruire l’elemento nodale, l’idea di potervi collegare materiali di facilissima reperibilità, un manuale di istruzioni “pensato semplice” (quindi efficacissimo) e tantissima applicazione da parte dell’intero gruppo di lavoro, un grande gruppo di lavoro, coordinato perfettamente da Chiara Ettari e Marco Lanza, tutte persone che, non dimentichiamocelo, hanno lavorato durante l’isolamento pandemico senza violarne alcuna regola.

Che cosa lascia a periskop questa esperienza?
La volontà di voler sostenere ulteriori iniziative ad alto tasso di “immaginazione funzionale”, e in questo senso è già partito un bel confronto con Marco e Chiara, oltre all’urgente desiderio di tornare a candidarsi ad un prossimo “Compasso”, magari d’Oro.