Post Image

Cos’è lo storytelling

Lo storytelling è una tecnica di persuasione in base alla quale si usa una narrazione per convincere qualcuno a fare qualcosa.
Viene utilizzata praticamente tutti i giorni e spesso in maniera inconsapevole.

Se si pensa alle storie che un adolescente è in grado di raccontare ad un professore per evitare l’interrogazione, si comprende cosa sia lo storytelling, quale sia il suo scopo e quale sia il suo potenziale creativo.
Un professionista però deve padroneggiare questa tecnica in maniera raffinata e coerente con l’immagine del Brand a cui fai riferimento.

Lo storytelling può essere usato occasionalmente, come avviene ad esempio per le pubblicità sui mezzi di comunicazione tradizionali. In 30 secondi viene narrata una breve storia che ha un inizio, uno svolgimento e una conclusione, che tipicamente propone un prodotto o servizio come soluzione.

Questa tecnica comunicativa spesso accompagna nel tempo la narrazione associata ad un Brand o a un prodotto.
Ci sono infatti campagne pubblicitarie in cui un medesimo articolo viene proposto con storie diverse, ma comunque simili tra loro.

In altri casi lo storytelling accompagna un intero Brand o un personaggio pubblico. Questo avviene con i grandi marchi che decidono di offrire una narrazione che viene raccontata in diversi modi.
Si può notare che, sempre più spesso, anche i personaggi pubblici e i politici usano una storia della loro vita per acquisire nuovi livelli di popolarità.

I vantaggi dello storytelling

Se ben costruito, permette di parlare alle persone senza annoiarle. Gli utenti sono sempre più bombardati da messaggi promozionali e ormai riescono a filtrarli in maniera automatica e inconsapevole. Restano invece affascinati da una bella storia.

La narrazione assorbe l’attenzione delle persone e ne attutisce le resistenze.

Se chi osserva un contenuto pubblicitario si lascia assalire da tanti dubbi relativi all’efficacia del prodotto reclamizzato, chi invece guarda una storia si fa trasportare dalle emozioni e si rende più recettivo ad un eventuale messaggio conclusivo che propone uno specifico articolo come soluzione.

Quando lo storyellyng viene proposto secondo narrazioni simili, ma differenti, non risulta ripetitivo. Uno spettatore televisivo all’ennesima volta che subisce la stessa pubblicità, sarà portato a cambiare canale, mentre può essere incuriosito da una nuova narrazione delle stesso prodotto.

Perché è importante lo storytelling nei Social Media

Con l’avvento dei Social Media, lo storytelling ha mantenuto e rafforzato le sue potenzialità.
Nel contesto web le pubblicità dirette sono mal tollerate dagli utenti, che preferiscono invece contenuti emozionanti e interattivi.
Nel mondo virtuale non si può agire come negli altri canali: radio, televisioni e giornali possono riproporre uno stesso messaggio più e più volte; nei Social Media non si può mostrare uno stesso post all’infinito.

Lo storytelling non può più essere un metodo utilizzato occasionalmente in uno spot ribadito quotidianamente, ma diventa un vero e proprio percorso che ogni Brand deve compiere attraverso i canali che ha a disposizione.
La presenza sui Social Media deve essere costante, coerente e deve avere una narrazione interessante e in grado di emozionare post dopo post.

Come utilizzare lo storytelling nei Social Media

I Social hanno il vantaggio di raggiungere una massa di utenti in target, ma scontano la rapidità tipica del mondo digitale, con cui il digital in un istante porta in alto un contenuto, ma altrettanto rapidamente lo fa affondare e dimenticare.

Ecco allora alcuni suggerimenti per utilizzare lo storytelling nei Social Media in maniera efficace.

1 – Progettare a monte una storia che si colleghi al Brand

Qual è il filo conduttore che caratterizza la storia di un Brand o di un personaggio? Bisogna avere chiaro questo aspetto e trovare i modi migliori per mostrarlo al mondo attraverso narrazioni in linea con esso.

2 – Raccontare la stessa storia su tutti i canali

Anche se appaiono simili tra loro, in realtà ogni Social differisce dall’altro in maniera sostanziale. Se infatti su Facebook è più semplice narrare storie in cui il testo rafforza le immagini e viceversa, su Instagram è necessario preferire uno stile focalizzato sul tema visivo, mentre su Twitter è necessaria un’eccezionale sintesi di pensiero.
Non si potranno quindi pubblicare gli stessi contenuti su tutti i Social, ma occorre ricordare che raccontare in modi diversi non vuol dire cambiare la storia di base che si vuole narrare.
I messaggi che un Brand invia devono mantenere la loro coerenza narrativa su tutti i canali utilizzati.

3 – Scegliere una storia se e solo se è pertinente al Brand

Un errore molto diffuso sui Social Media è quello di cercare il like a tutti i costi. Avere milioni di follower e altrettanti like, ma non riuscire a persuadere nessuno all’acquisto è praticamente inutile.
Questo accade quando, alla ricerca di un consenso virtuale, si perde di vista il proprio scopo. Se è vero che la storia video di un gattino che muove i suoi primi passi può portare molti click e reazioni di approvazione, è vero anche che questo tipo di messaggio non è coerente con l’immagine di un’azienda che propone prodotti non destinati agli animali.
Lo storytelling associato al Brand deve sempre e comunque narrare una storia che renda i prodotti proposti interessanti ed utili per chi si è lasciato prendere dalla narrazione.

4 – Inserire riferimenti al Brand

Un altro errore molto diffuso nei Social Media è quello di voler comunicare solo da un punto di vista emozionale. Le storie devono suscitare sensazioni positive, ma anche essere riconducibili a chi le propone.
Occorre quindi fare in modo che la comunicazione che avviene attraverso questo metodo contenga tutti quei riferimenti attraverso i quali l’utente può infine riconoscere il Brand, per poi persuadersi ad acquistarne le soluzioni proposte o per seguirne concretamente i suggerimenti.

5 – Effettuare un monitoraggio critico dei risultati e aprirsi al cambiamento

La valutazione dell’efficacia di una storia non è semplice e non può basarsi su calcolo statistico acritico. Deve tenere conto dei numeri e cogliere anche le reazioni emotive che uno storytelling riesce a suscitare. Se le cose vanno bene, ha senso rafforzare la storia e trovare nuovi modi di narrarla, altrimenti sarà necessario correggere il tiro.

Comments are closed.